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Un premio per chi sostituisce l’amianto con il fotovoltaico

Amianto: come riconoscerlo, quando è pericoloso, tecniche di bonifica e incentivi per la rimozione e sostituzione con fotovoltaico

L'amianto o eternit ad oggi è presente in molte abitazioni ed edifici industriali. È un materiale costituito da un gruppo di fibre minerali presenti in determinate rocce. Spesso è chiamato eternit dal nome dalla principale industria che trattava questo materiale e che produceva cemento amianto per lastre.

La pericolosità consiste nella capacità che i materiali composti da amianto hanno di rilasciare fibre potenzialmente inalabili e anche nella estrema suddivisione cui tali fibre possono giungere.

La particolarità dell'amianto sta nel possedere una struttura fibrosa particolarmente resistente.


Considerato il costo contenuto rispetto ad altri materiali, in passato l'eternit ha avuto un'ascesa rapida ed incontrastata in varie applicazioni in edilizia. È stato utilizzato per:

Coperture in cemento-amianto (cemento con circa il 69% di amianto), grondaie, pluviali, tettoie, coibentazioni del sottotetto, quali lane e feltri in amianto; cassoni e serbatoi in cemento-amianto; canne fumarie (camini) in cemento-amianto; coibentazioni di soffitti e controsoffitti spruzzate o depositate a cazzuola; pareti interne, quali tramezzi e divisori che fungevano da elementi di separazione tra ambienti; pavimenti in vinil-amianto utilizzati specialmente in scuole, ospedali e strutture pubbliche; parti di stufe e apparati elettrici per uso quotidiano, come corde, cartoni; locali caldaie come coibente di tubi; paratie antifuoco e porte tagliafuoco; serbatoi e pozzi; tubi e condotte per acqua potabile e fognature. Praticamente ovunque!


Quando è pericoloso e cosa fare in presenza di amianto?


La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. Difatti, se il materiale è in buone condizioni e non è stato manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto.

Solo se il materiale è danneggiato o viene rovinato (interventi di manutenzione, vandalismo, ecc.), si verifica un rilascio di fibre, che costituisce un rischio potenziale.

La procedura corretta, nel caso ti accorgessi della presenza di amianto e tu fossi il proprietario, è la nomina di un responsabile per il controllo e la manutenzione. Questa figura dovrà procedere alla valutazione del rischio legato al potenziale rilascio di fibre nell'aria e vigilare circa l'integrità del materiale attraverso ispezioni periodiche. In relazione ai risultati della valutazione si dovranno mettere in opera degli interventi, che possono essere di controllo (nel caso di materiali in buono stato) o di bonifica (nel caso di materiali in cattivo stato).

Il proprietario non ha l’obbligo di effettuare la rimozione dell'amianto, ma di verificare periodicamente le condizioni di conservazione del manufatto edilizio e di adottare gli eventuali provvedimenti che si rendessero necessari.

Prendiamo il caso che l'amianto sia danneggiato, come dovresti procedere:


Tecniche di bonifica: rimozione, incapsulamento, confinamento e smaltimento dell'amianto.


L'azione da compiere è la bonifica, che consistente nell'adozione di misure volte a preservare la salute umana, dei materiali contenenti amianto.

Questa può avvenire attraverso tre differenti metodologie:


1. Rimozione: sicuramente l'operazione più drastica che consiste nell'asportazione e trasporto in discarica dell'elemento realizzato in amianto.

È la procedura che comporta i costi più elevati ed i più lunghi tempi di esecuzione. In genere richiede l'applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell'amianto rimosso. È il procedimento più diffuso, perché elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell'edificio. Produce notevoli quantitativi di rifiuti tossici e nocivi, che devono essere correttamente smaltiti.


2. Incapsulamento: trattamento dell'amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che, a seconda del tipo di prodotto usato, tendono ad inglobare le fibre di amianto e a ripristinare l'aderenza al supporto o a costituire una pellicola di protezione sulla superficie esposta. Non richiede la successiva applicazione di un prodotto sostitutivo e non produce rifiuti;

Costi e tempi sono più contenuti della rimozione. Di contro, si ha la permanenza nell'edificio del materiale di amianto, con conseguente necessità di mantenere un programma di controllo e manutenzione.

Qualora optassi per questa metodologia, dovrai farti rilasciare dal responsabile dei lavori dell'impresa di bonifica l'attestato di conformità alle disposizioni di legge.



3. Confinamento: altra soluzione che comporta l'installazione di una barriera a tenuta, che separi l'amianto dalle aree occupate dell'edificio; la barriera installata per il confinamento deve essere mantenuta in buone condizioni.

Rispetto all'incapsulamento, presenta il vantaggio di realizzare una barriera resistente agli urti. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all'interno del confinamento. Anche in questo caso, occorre un programma di controllo e manutenzione.



Con il Decreto FER 1 un premio per la corretta rimozione e smaltimento dell’eternit


Nell’articolo 8, comma 1 del provvedimento al Gruppo A è stato aggiunto il Gruppo A-2 relativo ad impianti fotovoltaici i cui moduli fotovoltaici sono installati in sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto con la precisazione che a superficie dei moduli non può essere superiore a quella della copertura rimossa.

Come disposto, poi, all’articolo 7, comma 10 del provvedimento “Gli impianti fotovoltaici di cui al gruppo A-2, hanno diritto, in aggiunta agli incentivi sull’energia elettrica, a un premio pari a 12 €/MWh, erogato con le stesse modalità e tempistiche degli incentivi sull’energia elettrica. Il Gse rende note le condizioni specifiche, anche relative alle corrette modalità di rimozione e smaltimento dell’eternit e dell’amianto, per accedere al premio. Il premio non è cumulabile con altri incentivi pubblici aventi analoga finalità”.


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