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Nuovi incentivi per il fotovoltaico in Aziende Agricole, zootecniche e agroindustriali

Il Bando Agrisolare, previsto dal PNRR, sarà pubblicato entro il 31 marzo. Ecco tutti gli interventi finanziabili

Con l'obiettivo di sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di

energia elettrica in ambito agricolo, è stato emanato un bando il cui finalità è la riduzione del consumo di suolo, per cui posso essere agevolati solo gli impianti fotovoltaici a tetto.

“L’obiettivo è sostenere gli investimenti per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica in ambito agricolo, escludendo totalmente il consumo di suolo. L’intervento prevede, infatti, l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, puntando a raggiungere l’installazione di pannelli fotovoltaici su una superficie complessiva pari a 4,3 milioni di mq per 0,43 GW, e contribuendo così ad aumentare la sostenibilità e l’efficienza energetica del settore”

Possono richiedere gli incentivi:

  • Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), di cui al D.lgs. n. 99/2004 e D.lgs. 101/2005;

  • Coltivatori Diretti (CD) iscritti alla previdenza agricola;

  • Imprese Agroindustriali (codice ATECO).

Sono esclusi i soggetti esonerati (ossia con un volume di affari annuo inferiore ad € 7.000,00.


Interventi ammessi


Gli interventi ammessi all’agevolazione, da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, riguardano l’acquisto e la posa in opera di pannelli fotovoltaici, unitamente all’esecuzione dei seguenti interventi:


  • Rimozione e smaltimento dell’amianto: tale procedura deve essere svolta da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro e rispettando le vigenti norme;

  • Realizzazione dell’isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato; in caso di coperture ventilate deve essere presente una barriera radiante;

  • Realizzazione di un sistema di aerazione: la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato. Ad ogni modo, il sistema di areazione dovrà essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria.

Agli investimenti realizzati viene riconosciuto un incentivo in conto capitale fino al 65% della spesa massima ammessa, con un incremento del 25% per l’imprenditoria giovanile.

Il Contributo in conto capitale è un contributo a fondo perduto, che significa che per esso non è prevista la restituzione del capitale o il pagamento di interessi.

L’incentivo è cumulabile con altri incentivi in conto capitale o conto energia, nei limiti previsti dalla legislazione vigente in materia di aiuti di Stato


Sono ammesse le spese:

  • Di progettazione, asseverazioni ed altre spese professionali comunque richieste dal tipo di lavori, comprese quelle relative all’elaborazione e presentazione dell’istanza;

  • Di fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;

  • Di demolizione e ricostruzione delle coperture;

  • D’installazione di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto, sistemi di accumulo, colonnine di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e le macchine agricole;

  • Di direzione lavori;

  • Di connessione alla rete elettrica.

Per ciascun beneficiario, la spesa massima ammissibile è pari ad € 250.000 (netto Iva).

L‘intervento massimo ammissibile è pari ad € 1.500/kWp (Kilowatt di picco). Per gli impianti

fotovoltaici sono ammessi interventi che prevedano la realizzazione di impianti di potenza non inferiore a 10 kWp (Kilowatt picco) e non superiore a 300 kWp (Kilowatt picco).


Per l'autonomia energetica


Purtroppo non solo il clima rende necessaria e obbligatoria questa transizione. La pandemia da Covid19 e l’imminente attacco russo all’Ucraina, ha portato all’aumento esponenziale delle bollette e dell’acquisto di materie prime. Rendere la propria azienda autonoma nella produzione di energia elettrica oggi può fare la differenza per un’impresa che vuole riemergere e combatte per restare competitiva.


Coltivare e prendersi cura di un suolo agricolo ricorrendo all’energia prodotta da un impianto fotovoltaico presenta numerosi vantaggi, primi tra tutti quello ambientale e economico. Questa tecnica ibrida aiuta a decarbonizzare il pianeta e aumenta il grado di sostenibilità e redditività delle aziende che operano nel settore agricolo.

Utilizzando questa tecnologia, di fatto, si mette in atto una vera e propria transizione verso le energie rinnovabili, creando un consenso collettivo dovuto all’aumento del loro utilizzo e agli incentivi assicurati a livello pubblico.

Grazie alle condizioni climatiche e ambientali dell’Italia, particolarmente adatte per questo tipo di produzione, tale approccio innovativo è sostenuto dal nostro Paese che dispone di vaste aree agricole e di un’alta percentuale di giornate soleggiate, inoltre, il passaggio dalle fonti di energia non rinnovabili a quelle rinnovabili in agricoltura ha creato enormi possibilità non solo da un punto di vista ambientale, ma anche economico.

Il fotovoltaico rappresenta un’opportunità per gli imprenditori anche da un punto di vista di risparmio dei costi. Le aziende agricole consumano una grande quantità di elettricità per l’irrigazione, l’aratura, le serre, il riscaldamento e il raffreddamento degli edifici che ospitano il bestiame e le operazioni casearie.


Le uscite relative al pagamento delle bollette possono concretamente prosciugare gran parte del budget, limitandone anche altri investimenti.
Il ricorso all’energia solare assicura un vantaggio competitivo economico che nel lungo termine permette di ammortizzare ampiamente i costi sostenuti inizialmente per l’installazione dell’impianto.
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