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Il nuovo decreto FER 1

Tante le novità su incentivi per produzione da impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e gas di depurazione...

Dopo il via libera della commissione europea, il decreto FER1 è stato da poco inviato alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Obiettivi principali della nuova legge sono: la definizione di incentivi e le nuove procedure indirizzati a promuovere l’efficacia, l’efficienza e la sostenibilità, sia in termini ambientali che economici. Il tutto seguendo le linee guida e i target del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

Il provvedimento, si legge nel comunicato stampa, punta alla realizzazione di impianti per una potenza complessiva – allacciata alla rete elettrica nazionale – di circa 8.000 MW. Tale potenza (di picco) porterà ad una produzione di energia rinnovabile ulteriore di circa 12 miliardi di kWh all’anno; così come a investimenti per un totale di circa 10 miliardi di euro (migliaia di posti di lavoro).


Gli incentivi

I nuovi incentivi daranno assoluta priorità a:

  • impianti costruiti su discariche o su siti da bonificare;

  • impianti fotovoltaici su edifici pubblici (quali scuole, ospedali, uffici…) i cui moduli sono installati in sostituzione di coperture di fabbricati in eternit e amianto;

  • impianti idroelettrici che rispettano le caratteristiche di costruzioni del Decreto Ministeriale del 23 giugno 2016;

  • impianti alimentati a gas residuati da processi di depurazione o da copertura di vasche del digestato;

  • impianti fotovoltaici (o comunque rinnovabili) connessi in parallelo con la rete nazionale e con le colonnine di ricarica per le auto elettriche.

Condizione necessaria è che la potenza di ricarica non sia minore del 15% della potenza dell’impianto stesso, promuovendo così l’autoconsumo e l’utilizzo dell’energia pulita per la mobilità elettrica.


Il premio sull’autoconsumo cambia rispetto ai conti energia precedenti. Per gli impianti fino ai 100 kW di picco, infatti, sulla quota di produzione netta consumata in sito è dato un premio pari a 10 € al MWh, cumulabile con l’incentivo per la sostituzione amianto. Tal premio sarà riconosciuto a posteriori, ma soltanto se l’energia autoconsumata in loco sia superiore almeno al 40% della produzione netta dell’impianto.


Per quanto riguarda gli impianti idroelettrici, invece, saranno ammessi all’incentivo statale solo pochi impianti, e solo in base a una valutazione dell’Arpa. Gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione alle coperture in amianto o eternit avranno diritto a un incentivo pari a 12 € al MWh su tutta l’energia prodotta.


Impianti incentivabili

Secondo il decreto FER1, potranno essere selezionati per gli incentivi:

  • gli impianti fotovoltaici di nuova costruzione con potenza inferiore a 1 MW di picco;

  • impianti fotovoltaici potenziati, nel caso la differenza tra la potenza post-intervento e quella pre-intervento sia inferiore a 1 MW;

  • aggregati costituiti da più impianti dello stesso gruppo, di potenza unitaria superiore a 20 kW, ma con potenza totale inferiore a 1 MW.

Gli impianti più grandi, con potenze oltre il MW potranno accedere comunque agli incentivi, ma per farlo dovranno partecipare a procedure di asta al ribasso che saranno meglio definite nel decreto FER1. Inoltre, potranno partecipare alle stesse procedure anche gli aggregati costituiti da più impianti con potenza minima di 20 kW e massima di 500 kW, purché la potenza complessiva dell’aggregato sia uguale o superiore a 1 MW.


L’Italia non aveva un programma strutturato di incentivi per le fonti rinnovabili (soprattutto con riferimento al fotovoltaico) dal 2012: Quinto Conto Energia. L’occasione sembra buona per spingere il più possibile verso una produzione di energia – elettrica – più sostenibile. Un pianto di incentivi era necessario, ora vedremo da qui al 2020 quanto sarà efficace.


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