L’Unione Europea muove i primi passi nella battaglia contro i cambiamenti climatici e per farlo comincia dal settore che in assoluto, insieme all’industria, produce maggior gas serra rispetto ad altri: l’edilizia.
L’Unione Europea muove i primi passi nella battaglia contro i cambiamenti climatici e per farlo comincia dal settore che in assoluto, insieme all’industria, produce maggior gas serra rispetto ad altri: l’edilizia.
La direttiva prevede standard minimi di prestazione energetica degli edifici, non solo quella privata, ma anche e soprattutto quella pubblica, che dovrà fare da apripista agli adeguamenti previsti dalla legge vagliata in Commissione del 14 dicembre 2021.
Tre serrate scadenze attendono i proprietari di prime e seconde case per provvedere alla messa a norma dei propri possedimenti. Entro il 2027 l’Unione Europea stabilisce che qualsiasi costruzione, nuova o da restaurare, a carattere residenziale debba necessariamente aver guadagnato almeno la classe energetica E.
Entro il 2030 la classe energetica degli edifici da affittare o mettere in vendita deve adeguarsi alla D. Per gli edifici pubblici la scadenza è anticipata al 2027.
Entro il 1° gennaio 2033 dette strutture devono aver recuperato un’ulteriore classe energetica, collocandosi nella fascia C. Per gli edifici pubblici la scadenza è anticipata al 2030.
Gli edifici sono suddivisi in dieci classi energetiche, la classe A, di eccellenza, a sua volta articolata in quattro sottoclassi e, dalla B alla G, quelle con prestazioni peggiori. Per conoscere la classificazione energetica di una casa è necessario avere l'APE, attestato di prestazione energetica, che è obbligatorio solo se si vuole vendere o locare un immobile o se lo si sottopone a ristrutturazioni agevolate dal fisco. Il provvedimento europeo lo vorrà più stringente a partire dal 31 dicembre 2025, da quella data, il certificato dovrà seguire un determinato modello comunitario prestabilito per tutti gli Stati membri.
L’attestazione sarà obbligatoria per tutti gli edifici e gli immobili costruiti, venduti, ristrutturati o affittati, anche in caso di rinnovo del contratto di locazione (vincolo finora inesistente). Al netto degli incentivi promessi dall'Ue, 150 miliardi di euro da qui al 2030 e di quelli già stanziati dal Governo italiano con il Superbonus al 110% per il prossimo biennio, la grande maggioranza dei proprietari italiani è in ansia, attualmente gli immobili in classe G ed F sono 7,6 milioni e rappresentano il 60% del patrimonio immobiliare totale. Se a questi si sommano gli stabili nelle altre due classi "inquinanti", cioè la E la D, si arriva a quasi il 90%.
Nel 2021, gli italiani che hanno appartamenti a basso impatto (dalla classe C alla A4) sono solo il 10%. Questo anche perché le costruzioni recenti, dal 1990 in poi, sono notevolmente inferiori a quelle realizzate a inizio secolo o durante il boom demografico tra gli anni 60 e 80.
I principali elementi della proposta di direttiva (che andrebbe poi recepita nei rispettivi ordinamenti dagli Stati membri) adottata oggi dalla Commissione Ue, prevede edifici nuovi a zero emissioni e introduzione graduale di requisiti minimi di efficienza per gli altri, con gli Stati membri chiamati a identificare il 15% del parco edifici (esclusi quelli classificati come storici) con maggiori problemi e a promuovere politiche per la loro riqualificazione dal punto di vista energetico.
Aderire al Superbonus 110% o ad altre agevolazioni fiscali che consentono il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, sembra essere l’unica possibilità per privati e imprenditori di rientrare nelle direttive europee, senza dover affrontare completamente di tasca propria le spese per i lavori di ristrutturazione.
Per migliorare la classe energetica della propria abitazione si possono fare dei lavori per ottimizzare l’efficientamento energetico. Tra i lavori principali per migliorare la classificazione energetica della casa ci sono:
il cappotto termico;
sostituzione impianto riscaldamento;
impianto solare termico;
tetto fotovoltaico;
fotovoltaico con sistema di accumulo;
È bene ricordare che per accedere ai Bonus è necessario effettuare interventi che migliorino le prestazioni energetiche o che facciano raggiungere la classe energetica più alta.
L’Europa ci impone di cambiare. Fai un consulto con gli esperti del settore e approfitta delle agevolazioni fiscali, potrebbero non essere più prolungate.
Il Pianeta ha bisogno di tutti noi. Non aspettare!
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